Come azienda familiare che si occupa di arte funeraria e onoranze funebri da un secolo, noi di Frigerio 1921 abbiamo a che fare ogni giorno con il dolore delle persone vicine al defunto.

Cerchiamo, qualsiasi siano la storia e il contesto, di rispettare la sofferenza, i tempi e i desideri di tutti senza eccezioni.

È vero, però, che alcune perdite sono così improvvise e premature da toccare le vite di tutti, non solo quelle di chi è coinvolto drammaticamente in prima persona.

Arte funeraria ed elaborazione del lutto

In qualsiasi cultura, l’arte funeraria ha un senso profondo che in qualche modo funge da riscatto al senso di perdita e disorientamento, inevitabile quando muore una persona cara.

Ogni monumento funerario è un segno tangibile delle vite che non ci sono più, della bellezza che hanno regalato al mondo e, in qualche modo, anche della speranza che il dolore lasci spazio a un ricordo luminoso.

Per questo, è particolarmente importante una collaborazione tra chi crea l’opera e i familiari del defunto: le opzioni di progettazione sono moltissime sia dal punto di vista dello stile che della scelta dei materiali, ed è importantissimo e terapeutico scegliere con cura ogni singolo passo. 

Il mosaico per i tre ragazzi di Dugnano

Quanto detto per l’arte funeraria in genere è esemplificato meravigliosamente da un monumento speciale presente al Cimitero di Dugnano.

Un grande mosaico mirabilmente eseguito che funge da monumento funebre per tre giovani amici che hanno perso la vita negli anni ’80, a causa di un incidente stradale.  

Può sembrare strano che persone senza legami di parentela abbiano un unico monumento funebre, ma le famiglie hanno scelto questa soluzione per rispettare il forte legame tra i ragazzi e per trovare conforto attraverso la condivisione di quel dolore immenso che dev’essere la perdita di un figlio per qualsiasi genitore.

Il mosaico è imponente e realizzato con colori brillanti, per rendere omaggio alle tre giovani vite e al tempo stesso alla loro grande amicizia che va oltre il destino, verso un’alba di resurrezione, e rivive nelle parole che accompagnano l’opera d’arte.

Tra le colombe rappresentate, le più vicine al sole sono proprio tre che volano l’una accanto all’altra, libere, verso l’infinito.

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